00 03/01/2009 19:26
Re:
sgubonius, 28/12/2008 19.50:


Purtroppo anche lui arriva sempre a quel punto di non ritorno dove la morte è la liberazione dal dolore e il nichilismo distrugge ogni cosa ("Et qui, soûl de son sang, préférerait en somme / La douleur à la mort et l'enfer au néant!"), e là è il suo limite, d'altro canto come tutti i poeti è proprio nello specchio di questo limite che si sprigiona tutta la carica creativa (come un balzo disperato per tentare di uscire).



Appunto,perchè parlare di limite [SM=g9233] ?!
Decisamente il mio poeta preferito,è da circa 4 anni(se ben ricordo)che leggo a ripetizione "i fiori del male",anzi,se togliamo roba di saggistica è l'unico libro che ho letto in questo periodo(detto da uno che divorava libri alle superiori).
Per altro qualche anno fà tentai di leggere il suo romanzo,terribile,non si capisce una mazza,decisamente schizzato.

Girammo un cortometraggio anni immemori fà,e si chiudeva con questa poesia(su un quadro di Friedrich),per altro se potete leggetela con sottofondo "le onde"di Ludovico Einaudi che fà effetto a palla!:

L'uomo e il mare
Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!

Fonte :http://www.letteratour.it/analisi/a02baudec02.htm