00 04/01/2009 20:14
Il cane secondo me, che dà il nome all'ultimo capitolo: il sorriso di Karenin, è un po' la figura che emerge alla fine nel suo stile di vita molto semplice e affettivo in tutta la baraonda di problemi umani. Non mi pare invece ci sia tanta psicanalisi (per gli standard dei romanzi moderni almeno) quanto invece c'è proprio dell'esistenzialismo che si spreca ogni rigo di ogni pagina!

Vecchiaia e fanciulezza in fondo sono quasi sinonimi di pesantezza e leggerezza, e non credo che Kundera si schieri cosi tanto con uno dei due poli, in fondo credo dica proprio che bisognerebbe avere entrambi mescolati, come appunto il cagnolino.

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"La vita è una festa... viviamola insieme"