00 02/01/2009 01:47
Direi più piacere delle dis-simmetrie!!

Il piacere di trovare il disuguale, il dispars, la differenza fra l'ordinario e lo straordinario. In fondo è come se focalizzassimo lo sguardo mettendo in luce dei dettagli, individuando, non paragonando e uguagliando. Può sembrare un gioco sulle parole, ma credo invece che in questo stia un rovesciamento importantissimo, appunto il rovesciamento fra l'identità e la differenza, fra la ripetizione nuda (dello stesso) e quella vestita (del differente).

Esemplificativo è questo discorso se portato al linguaggio. La poesia è proprio quella forza insita nel linguaggio quando prende il sopravvento la differenza, ovvero quando cessa la tirannia del significato coeso al significante (il sasso in bocca). Tutta la faccenda è poi collegata al cambio di punto di vista: se non c'è più l'originale che viene copiato, se non c'è più il significato, allora ogni concetto ideale crolla, in primis quello dell'arte come armonia, imitazione, astrazione dal vissuto.

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"La vita è una festa... viviamola insieme"