Morte a Venezia (1971)

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sgubonius
00mercoledì 31 dicembre 2008 21:23
MORTE A VENEZIA



Rivisto oggi per concludere l'anno in bellezza... film assolutamente capolavoro, parola che non amo sprecare e che però in questo caso (pur non essendo io un amante folle di Visconti) non posso non utilizzare. Ogni immagine è un quadro, ogni simbolo è carico di significati e ritorna come un fantasma a tempestare lo spettatore preso in un dualismo epocale, in un dramma che tormenta l'uomo fin dall'origine dei tempi: fra perfezione e corruzione, spirito e sensi, elevazione e caduta.

Credo che la scelta di spostare definitivamente il protagonista nella silhouette di Gustav Mahler (musicista anzichè scrittore, come era nella novella di Thomas Mann) sia stata il tocco finale per garantire una unità compositiva ad un film così bipolare. Il personaggio e la sua musica, che è la musica che accompagna le immagini del film, sono davvero un tutt'uno, e la potenza delle note di Mahler, scaturite dalla verità di tale conflitto interiore, sono l'arma migliore per far entrare nella carne dello spettatore gli stessi turbamenti esistenziali.

Conclude il capolavoro direi la cornice di una Venezia perfettamente riportata ad un lusso ottocentesco, eppure corrotta dall'interno da un male oscuro. Anche la città è così in qualche modo un personaggio in conflitto fra i due poli, e von Aschenbach non trova in questo luogo il conforto sperato, specchiandosi nelle acque di Venezia e rivedendoci solo il suo stesso disagio. Ogni abbellimento e hotel di lusso, ogni trucco, ogni tinta per capelli si scioglie di fronte alla corruzione e alla morte, di fronte a Tadzio buttato nella sabbia e infangato, di fronte alla fine dei grandi ideali di stirpe platonica che avevano animato l'ottocento, "saggezza, verità, dignità umana, è tutto finito". E' la fine di un'epoca prima ancora della fine di un uomo, ma è anche un fallimento che si ripete ogni giorno ovunque nel mondo quando la nostra vita piena di convinzioni di purezza si scontra colla durezza della realtà, quando inesorabilmente l'esistenza ci scorre fra le mani e si invecchia, "e non c'è al mondo impurità così impura come la vecchiaia".



"Io mi ricordo che c’era una clessidra come
questa in casa di mio padre… La sabbia scorre
attraverso un forellino così sottile che all’inizio
sembra che il livello della parte superiore non debba
cambiare mai.
Cominciamo ad accorgerci che la sabbia scorre via solo
verso la fine... Ma prima di allora ci vuole tanto che
non vale la pena di pensarci.
Poi all’ultimo momento, quando non c’è più tempo, ci
si accorge che è troppo tardi per pensarci…"
orpheus2046
00domenica 4 gennaio 2009 20:10
Dai sì,te l'appoggio,stò film è un capolavoro(ma Visconti ne aveva fatti di migliori per me),forse si eccede un pò troppo col decadentismo(cosa che però dende il tutto molto più affascinante).
Inoltre un film dove viene presentata per la prima volta(che io ricordi)una qualche forma di pedofilia nel cinema.
Cmq gran ritratto di quanto possa essere perversa la nobiltà(e aggiungo una certa borghesia altolocata)e come possa camuffare ciò con finte ragioni estetiche,cosa che ovviamente si risolverà con il crollo quasi grottesco del protagonista che si manifesta per quello che in realtà era,un pagliaccio vestito fin troppo bene.

PS Però con un libro del genere(di Thomas Mann) era decisamente impossibile toppare!
sgubonius
00lunedì 5 gennaio 2009 00:24
Ti dirò che non ci ho visto niente di perverso nell'amore che definirei veramente "platonico" del protagonista... Visconti poi di aristocrazie se ne intende (praticamente ogni suo film tolto "La terra trema" parla di nobili!!) e sicuramente può aver voluto sottointendere come questa idealizzazione nasconda in fondo il sublimarsi di un desiderio estremamente rozzo e primitivo che nessun abito nasconde (nessuna tinta anzi per riutilizzare una bella metafora del film), però non è perverso il fatto che sia un ragazzino, è perversa la mascherata dell'idealismo ottocentesco.

orpheus2046
00lunedì 5 gennaio 2009 12:41
Re:
sgubonius, 05/01/2009 0.24:

però non è perverso il fatto che sia un ragazzino, è perversa la mascherata dell'idealismo ottocentesco.



penso più il contrario [SM=g8320] ,anzi, forse tutti e due [SM=g7576]

sgubonius
00lunedì 5 gennaio 2009 14:50
Comunque per curiosità, quale film di Visconti prediligi?
orpheus2046
00martedì 6 gennaio 2009 20:49
Re:
sgubonius, 05/01/2009 14.50:

Comunque per curiosità, quale film di Visconti prediligi?



Mmmmmmhhhh,sparo "Ludwig",anche se alla fine i film di Visconti mi piacevano tutti(tranne "il gattopardo",pallosissimoooooooo).
A gusto personale però ne ho preferiti altri...
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