Giuseppe Tornatore

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maldoror.
00martedì 6 gennaio 2009 17:32
(1956-vivente)
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Io credo francamente che Tornatore sia un regista incredibilmente sopravvalutato. Quello che mi lascia perplesso è soprattutto la rappresentazione di una sicilianità stereotipata e spesso posticcia; i personaggi che vorrebbero essere "caratteristici" e pittoreschi in realtà non sono altro che macchiette ultrastereotipate, così come stereotipata è la recitazione; Tornatore infatti, per interpretare il ruolo di analfabeti o di scimuniti, si serve spesso di attori professionisti (anche se sconosciuti) a volte anche non siciliani, che spesso non riescono nemmeno a camuffare la dizione, tanto che nei loro monologhi sembrano quasi parodiare l'inflessione dialettale siciliana.
Ma il culmine sembra averlo raggiunto ne La sconosciuta (che comunque riengo forse il suo film più bello, se non altro quello che ho apprezzato di più), in cui in alcuni flashback viene evocata una Sicilia da spot pubblicitario dell'aranciata.
Ma anche i sentimenti sembrano essere posticci, a volte fino al kitsch; la commozione è sempre falsa e "guidata", come se Tornatore credesse sufficiente far vedere qualcuno che piange o che ride perchè anche lo spettatore si commuova o si diverta; lo stesso vale per la nostalgia, che a volte sembra voler assumere accenti felliniani, ma che non riesce ad apparire mai sincera, mai veramente sentita, sembrando più che altro volta a fare illanguidire lo spettatore; idem per i momenti che si vorrebbero "poetici".
Credo che il culmine Tornatore lo abbia raggiunto con La leggenda del pianista sull'oceano, a mio avviso un vero capolavoro del kitsch.
Non so, sono stato troppo severo? [SM=g7940]
sgubonius
00martedì 6 gennaio 2009 20:42
Sono abbastanza d'accordo, anche se un film di Tornatore per qualche motivo mi ha colpito molto (ovviamente è l'unico veramente riuscito cioè Nuovo Cinema Paradiso).
Credo che gli vada riconosciuta una capacità di creare immagini "belle" (nel senso proprio più normale del termine) e probabilmente niente altro. Le storie sono sempre molto banali, le musiche vabbè son di Morricone chiaramente meritano, e come dicevi si capisce sempre come e dove vuole arrivare.

Rimane secondo me uno che ha una mano notevole, solo che la usa male.
maldoror.
00martedì 6 gennaio 2009 21:19
Mah, anche se Nuovo cinema paradiso non me lo ricordo quasi per niente, di recente ho rivisto qualche scena che non mi ha convinto neanche molto; insomma, c'era quel gusto del ritratto bozzettistico-nostalgico molto felliniano (penso ad esempio alle scene ambientate al cinema, coi commenti degli spettatori), ma il tutto mi sembrava falso, stereotipato, insomma non c'ho visto molto sentimento; poi non è tanto un fatto di storie (perchè comunque qualche bella storia secondo me la piazza ogni tanto, vedi La sconosciuta o anche Il pianista), è che la messinscena, soprattutto la ricostruzione della Sicilia anni 50-60, appare sempre stereotipata, quasi come se Tornatore non avesse relamente vissuto in Sicilia ma l'avesse conosciuta solo dai film o dai romanzi, per dire; a volte la ricostruzione della Sicilia d'epoca appare troppo "pulita", addirittura quasi asettica, come in Malena.
Rayion.
00martedì 6 gennaio 2009 22:29
Tornatore riesce nell'intento di portare il Cinema italiano all'estero, proprio nella sua capacità del tutto fasulla della messa in scena e per questo nella sua bravura.
In questo caso mi riferisco alla messa in scena della storia, alla messa in scena dei personaggi, alla messa in scena stessa che, di fatto, come diceva maldoror risulta alquanto stereotipata e del tutto fasulla.
Il gioco del regista quindi è senza dubbio ben intuibile e quello che ne rimane nei suoi lavori è solo l'impressione di un esercizio di stile (in molti casi ben poco meritato).

Per analizzare attentamente questo punto, prendo come esempio il film "La leggenda del pianista sull'oceano" con una citazione del Mereghetti: "Le non troppo originali allegorie del breve monologo Novecento di Baricco si gonfiano in un kolossal d'autore in formato esportazione lusso, dove il made in Italy si riduce al goffo uso dei dialetti".
Pertanto, dopo una visione del film sopra citato, risultato di un solido esercizio di stile come già detto, forse l'episodio più esemplificativo del Cinema di Tornatore, riesce a mostrarci solamente una capacità virtuosistica che non riesce a parlare se non facendo riferimento alla finzione stessa.
Interessante è notare proprio su questo punto come il film appena citato sia quello più costoso e più europeo.

Quando si parla di finzione, nel film preso in questione, ci si riferisce sempre all'emozione trasmessa nella messa in scena, e accade nella maggior parte dei film del nostro, che questa risulti fasulla e forzata, in definita l'unica maniera per definire questo concetto è come diceva maldoror: "un vero capolavoro del kitsch".
Nonostante questo, lo spettatore piange comunque (certamente non per imbarazzo) e il film, o i suoi film che potremmo prendere in esempio, risultano piacevoli e assai affabulatori, come lo è peraltro il regista stesso.

Infine il suo difetto forse più evidente è quello di basare un Cinema proprio sul fare Cinema d'autore e oltre a essere eccessivamente citazionista alla lunga nelle sue pellicole diventa inevitabilmente autocitazionista, e quasi sempre mai in maniera voluta.

I flashback della Sicilia visti ne "La sconosciuta" oltre a evocare una Sicilia da spot pubblicitario dell'aranciata, sono alquanto fastidiosi e qui concludo, a mio parere del tutto inutili.
La domanda che sorge è quindi: "Il Cinema di Tornatore vuole veramente parlarci o vuole incantarci?"
sgubonius
00martedì 6 gennaio 2009 22:53
L'ultimo Tornatore è senza dubbio così, però alcuni primi film, dove appunto questa capacità tecnica era messa un attimo meno al servizio del kitsch (per farla breve), sono secondo me molto validi. Prima mi son scordato di citare "Stanno tutti bene" che secondo me è un film molto riuscito come anche "Una pura formalità". Entrambi sono di fatto poco tornatoreschi (soprattutto il secondo), e infatti sono forse i migliori!

Sulla Sicilia devo dire che non essendoci mai stato in vita probabilmente mi fa meno effetto questa falsificazione (poi io sono sempre per le falsificazioni!)
maldoror.
00martedì 6 gennaio 2009 23:22
Re:

Si, le falsificazioni vanno bene, ma non quando ciò significa stereotipo; comunque per chi vive in Sicilia come il sottoscritto la falsificazione si fa sentire, e risulta anche alquanto fastidiosa, tanto più se si pensa che lo stesso Tornatore è siciliano!
Comunque francamente Stanno tutti bene mi è sembrato veramente brutto, troppo brutto anche per lui sinceramente dai...un cumulo di stereotipi, di luoghi comuni e di patetismi un tanto al chilo in un solo film non lo avevo mai visto! [SM=g7576] Mentre Una pura formalità non mi ha neanche convinto troppo, non so bene perchè.
sgubonius
00mercoledì 7 gennaio 2009 00:04
Da quello che ricordo "Stanno tutti bene" non era affatto male, a parte che c'era un Mastroianni fantastico, ma comunque tutta l'articolazione del percorso di riscoperta dei figli, di delusione delle speranze paterne, di rimorso coi fantasmi dei figli che compaiono, insomma non era per niente banale (tolto il pezzo col nipote che mangiano da Burghy che è penoso!!).
Rayion.
00mercoledì 7 gennaio 2009 14:43
Io ribadisco quello che ho già detto in precenza, tuttavia sgubonius ha citato un film, quale è: "Una pura formalità", nonostante anch'esso mostri in maniera abbastanza evidente un solido e quantomeno disincantato esercizio di stile, riesce nel suo intento proprio grazie a una grande recitazione dei due protagonisti.
Io personalmente amo moltissimo Gerard DePardieu e in questo frangente ammetto di essere di parte, a questo proposito credo tutti converranno sul fatto che il film non sarebbe decolatto (vedi la claustrofobica e incentrata linearità per così dire della storia) senza un bravissimo attore di quel tipo.

Una pura formalità è il film che Tornatore mi ha fatto apprezzare di più, nonostante il grande "colossal": "La leggenda del pianista sull'oceano" mi abbia incantato e eccitato fin da piccolo, risultato poi come già detto di un vero capolavoro del kitsch!
In questo senza dubbio Tornatore è molto bravo.
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